NEGLI ANNI 1960, un ingegnere
italiano di nome Giuseppe Zecchinato,
abitante a Verona, venne in possesso della traduzione
francese del Libro di Urantia, La Cosmogonie d’Urantia,
tramite il suo amico e traduttore Jacques Weiss.
Giuseppe, il primo lettore
italiano del Libro di Urantia fu spinto a tradurre la
rivelazione nella sua lingua nativa, usando come riferimento
sia la traduzione francese che il testo originale inglese,
benché la sua conoscenza di tale lingua fosse assai
limitata. Egli tradusse la Parte I ed altri fascicoli, ma
non proseguì oltre a causa del suoi impegni di lavoro.
All’inizio degli anni 1980,
Giuseppe parlò del Libro di Urantia al suo amico italiano
Guglielmo (Memo) Zago, anche lui di Verona.
La Cosmogonie era stata inizialmente pubblicata in tre
volumi separati, e Giuseppe fece leggere a Memo soltanto “La
Vita e gli Insegnamenti di Gesù”. Colpito dal contenuto del
testo e desideroso di conoscere l’intera rivelazione, Memo
acquistò la traduzione francese completa, e quando ebbe
finito di leggerla cominciò a tradurla di propria iniziativa
in italiano, prima scrivendola a mano e poi ricopiandola con
una macchina da scrivere portatile. Presentò quindi la
traduzione italiana a Giuseppe per una sua valutazione.
Convinti però, a questo punto,
che sarebbe stato opportuno confrontare la traduzione con il
testo originale, Giuseppe e Memo cominciarono a lavorare
assieme a questo progetto e formarono un primo piccolo team
con l’aggiunta della sorella di Giuseppe, la Prof.ssa Giuseppina Zecchinato.
Dopo molto tempo e parecchie
difficoltà, essi erano riusciti a tradurre poco più di una
quarantina di fascicoli prima che Giuseppe si ammalasse
seriamente e le sue condizioni di salute gli causassero la
quasi completa perdita della vista. Il progetto sembrò
allora essere giunto ad un improvviso e brusco arresto.
Trascorso qualche mese, invece, Memo decise di riprendere da
solo la traduzione, ricominciando dall’inizio e traducendo
simultaneamente dal testo inglese e dalla più recente
edizione francese. Ogni sabato poi egli portava la sua
traduzione a casa di Giuseppe e leggeva ad alta voce il
nuovo testo, discutendo e concordando con lui e Giuseppina
le eventuali correzioni da apportare.
Nel 1999 essi considerarono la
traduzione italiana completata e la presentarono alla
Fondazione Urantia. Secondo la valutazione di
Georges Michelson-Dupont (Consigliere) e di
Seppo Kanerva (Direttore delle traduzioni), il
lavoro fu giudicato accettabile.
In occasione di una visita di
Georges Michelson-Dupont a Verona, Memo espresse però
l’opinione che sarebbe stato preferibile, prima di procedere
alla stampa, sottoporre la traduzione italiana al controllo
di un esperto in lingue straniere, poiché nessuno del team
italiano conosceva bene l’inglese. Purtroppo, nell’ottobre
2000, mentre ancora si stava decidendo sul da farsi,
Giuseppe morì.
Subito dopo Seppo Kanerva
suggerì a Memo di accettare l’esperta in lingue
Antonella Carrara di Roma, che aveva offerto
volontariamente i propri servigi, come sua collaboratrice
nella revisione del testo italiano. Antonella coinvolse in
questo lavoro anche il suo amico Salvatore Frustaci
di Napoli, pure lui profondo conoscitore della lingua
inglese. Fu così formato il nuovo piccolo team italiano di
traduzione.
Da allora in poi i tre
lavorarono assieme, con Antonella a Roma e Salvatore prima
in Inghilterra per lavoro e poi a Napoli, che inviavano a
Memo le loro proposte di modifica del testo, la maggior
parte delle quali egli trovò accettabili e per le quali egli
fu molto grato ai due esperti.
Anche se il maggior ostacolo
che rallentava il lavoro erano i rispettivi impegni
occupazionali che non consentivano di dedicare tutto il
tempo al progetto, lo sforzo per la revisione proseguì sino
al termine.
Un appoggio al team ha dato
anche Luciana Trombin, moglie di Memo,
aiutandolo prima nella trascrizione del testo a computer e
poi nelle molte letture di controllo per correggere errori
ed imperfezioni.
Il 27 maggio 2004, dopo aver
ripassato ancora tre volte l’intero testo per delle
rifiniture necessarie, Memo finalmente ritenne completato il
lavoro. La traduzione italiana era un fatto compiuto.
Dice Memo: “Ringrazio Dio per avermi fatto incontrare
Giuseppe Zecchinato. Ringrazio Dio per avermi spinto a
tradurre i testi inglese e francese del Libro. Ringrazio
Dio, soprattutto, per avermi dato l’energia fisica e mentale
che mi ha consentito di persistere, durante tutti questi
anni, nel corso dei quali innumerevoli difficoltà sembravano
sempre frustrare il completamento di questo lavoro. E lo
ringrazio, infine, perché il risultato di tutto ciò è la
prima edizione italiana de IL LIBRO DI URANTIA.
* * *
Il mio coinvolgimento
cominciò un giorno del tardo 2004, quando la mia vecchia
amica e vicina Jane Ploetz era in visita da
me. Jane, Consigliera Associata della Fondazione Urantia, mi
accennò che un certo numero di traduzioni del Libro erano
pronte ed aspettavano solo di essere formattate. Poiché
avevo acquisito negli anni recenti una certa abilità nel
formattare libri a computer, mi sentii spinta ad offrire i
miei servigi per la rivelazione. Ed essi furono
immediatamente accettati.
A partire dal gennaio 2005 ho
lavorato in stretto contatto con un meraviglioso e
saldamente unito team, composto da Seppo Kanerva,
Matt Viglione e Memo Zago, capo del team italiano
della traduzione.
Sebbene io fossi nel sud della
Carolina, Seppo in Finlandia, Matt a Chicago e Memo in
Italia, abbiamo lavorato agevolmente via email. Io inviavo
loro i files PDF via via che formattavo ciascun fascicolo, e
loro li controllavano e mi davano immediato riscontro. Matt
mi ha insegnato talmente tanto sulla formattazione dei libri
che ora mi considero un’esperta professionista; la legittima
leadership nelle traduzioni di Seppo mi ha fatto sentire che
il Libro era in buone mani; e l’amore di Memo per la
rivelazione, la sua dedizione ad essa, risaltava ogni volta
che m’inviava una meticolosa lista di correzioni e di
aggiustamenti. È stato un piacere lavorare con tutti loro.
Posso anche attestare che Memo ha letto ogni parola della
traduzione italiana almeno altre tre volte negli ultimi sei
mesi!
Tutto ciò non concerne la
politica di Urantia od un individuo particolare. Concerne
esclusivamente la traduzione italiana e coloro che hanno
lavorato così a lungo per farne una realtà per i loro
compatrioti.
Indipendentemente da ciò che è
accaduto in passato, è in nostro potere recuperare il tempo
perduto durante la nostra vita! Quando giungerò sul mondo
delle dimore e mi chiederanno “Hai fatto tutto il possibile
per la rivelazione?”, desidero poter dire “Sì!”. Non volete
unirvi a me?
E 'tempo di mettere giù le nostre
spade e raccogliere
le nostre vomeri!

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Giuseppe Zecchinato, Giuseppina Zecchinato,
Steve Rohrback, Memo Zago.

Verona

Seppo Kanerva,
1993

Salvatore Frustaci

Antonella Carrara

Luciana Trombin

Jane e Saskia, 2004

Matt Viglione e
Saskia,
Chicago, May 2005

La
penisola d'Italia
è di circa 150
miglia di larghezza,
e 760
miglia di
lunghezza. Esso comprende
due isole maggiori,
Sardegna e Sicilia, al largo della
costa sud-occidentale.
Sessanta milioni di persone
parlano l'italiano,
soprattutto in Italia,
San Marino e Svizzera,
e ci sono circa un milione
di madrelingua
italiana negli Stati
Uniti.
Con la sua vasta
popolazione cattolica
romana, l'Italia
è senza dubbio
pieno di
cercatori alla ricerca di
una rivelazione
di Gesù
ampliato così come
i concetti
amplificato
Bibbia la
rivelazione che
offre.
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